Un'associazione per chi, come noi, deve affrontare la morte perinatale del proprio figlio
I bambini e la loro storia
Jonathan I.
Karol
Lara Benedetta
Laura M.
Leonardo
Leonardo C.
Linda
Linda C.
Linda P.
Lorenzo
Lorenzo N.
Luciano
Luigi
Jonathan I.
Cara Ilaria e Giovanna, siamo Luigi e Meri anche noi genitori di una stella ( Jonathan ). Abitiamo in un piccolo paese nel comune di Lastra a Signa ( Firenze ), in quell’ anno eravamo in 5 coppie che aspettavamo un figlio, e quasi tutti dovevano nascere nello stesso periodo.
Ricordo il giorno del test eravamo al settimo cielo, una vita nasceva dentro di me, una piccola creatura nata dal nostro amore, era incredibile.
Una gravidanza perfetta ( troppo perfetta ), la paura che potesse succedere qualcosa era sempre presente, ( purtroppo quando hai qualcosa di bello e così ).
Arriva il giorno della AMNIOCENTESI e passiamo una settimana con la paura della risposta, con la paura che qualcosa non vada al posto giusto. Purtroppo è andata cosi: ci chiamarono dalla genetica dall’Ospedale di Careggi dicendo che c’era qualcosa che non tornava, ci chiesero di andare li al più presto per darci delle risposte, ( Questa e la prima volta che lo abbiamo pianto ).
La strada per arrivare all’ospedale sembrava infinita, mille pensieri passavano per la mente, mille paure, avrà una malformazione, sarà malato, sarà sarà sarà mille volte sarà.
Arrivammo in ospedale e ci presentarono una dottoressa molto carina e gentile che ci spiegò tutto, ci disse che non c’era nulla di cui preoccuparsi il problema era solo il cromosomo y che era più piccolo del normale e non comportava nessun rischio o pericolo per il bambino,
era solo un discorso di altezza che avrebbe preso dalla madre invece che dal padre, ( ricorderò sempre quella dottoressa, in ospedale la chiamano il dinosauro da quanto tempo lavora in genetica! )
Finalmente eravamo arrivati quasi alla fine, il corredino era li pronto, tutti i giorni lo guardavo per poter immaginare come poteva essere quel corpicino, e a chi potesse rassomigliare eravamo euforici.
La pancia cresceva poco, lui si muoveva poco, eravamo un pò preoccupati e decidemmo di andare in ospedale per un controllo, arrivammo a Torre Galli e ci dissero che mi volevano ricoverare perché era sera e non c’erano i dottori per farmi un ecografia, ma poi ci fecero sentire il battito del suo cuoricino che batteva benissimo e quindi più sereni e tranquilli tornammo a casa, anche perché dopo qualche giorno dovevo fare l’ecografia di controllo.
Arriva il giorno dell’ecografia finalmente, ( intanto alcune amiche avevano già partorito ) quindi anche noi non vediamo l’ora di vederlo.
Mi sdraio sul lettino, il dottore mi mette il solito gel e comincia, …….prima un gran silenzio, poi l’abisso ( signora non c’è più liquido amniotico è il bambino e morto ) . Gelo totale mio marito disse sta scherzando? Come morto!
Guardai Luigi che anche lui era rimasto pietrificato,mi abbracciò e cominciai a piangere, nel frattempo il dottore stava cercando di rintracciare per telefono la mia ginecologa per spiegargli l’accaduto,poi si rivolse verso di noi dicendo che era meglio andare il prima possibile all’ospedale perchè il bambino era ( secondo lui ) circa due settimane che era morto, e che ero in pericolo di vita anche io perchè rischiavo la setticemia.
Il buio più totale, dall’amore immenso che provavo fino allora all’odio infinito.
Stavo per morire anche io, non volevo tutto questo, perchè questo, a noi , confusione tanta confusione.
La corsa sfrenata verso l’ospedale, non volevo più che lui stesse dentro di me, dall’amore al rifiuto totale.
Mille domande e nessuna risposta ( perché nostro figlio ci ha abbandonato se andava tutto bene, perché? Perché? ).
Arrivammo a Torre Galli e anche a loro sembrava impossibile tutto questo, mi fecero un ecografia di controllo.
E constatarono il decesso del bambino, decisero di metterci nel reparto dei cesari per farci evitare le altre mamme con i neonati !!
Passammo tutta la notte in coma, i dottori decisero di farmi partorire normalmente perché era pericoloso con il cesareo, mi misero un ovulo per farmi venire le contrazioni, ( anche il travaglio mi sono dovuta sorbire ! ).
In quel momento odiavo tutti, dopo nove ore di travaglio e dolori sempre più forti decisero di farmi l’epidurale ( non facciamola più soffrire invano dissero i dottori ! ).
Li, soli. io e mio marito e il morto (lo chiamo morto perché in quel momento odiavo anche lui ) decidemmo di non vederlo, anche perché ce lo avevano sconsigliato non sarebbe stato un bel vedere.
Mi portarono in sala parto, mio marito lo fecero stare fuori, ero sola, sola con tutte le mie paure, mi dicevano spingi spingi Meri brava, finalmente, eccolo, ploffff, chiesi l’ho fatto? vidi i volti dei Dottori addolorate nei miei confronti, si mi dissero, e mille sensazioni mi avvolsero nella mente, il mio piccolo Jonathan non lo avrei mai visto, non c’era più niente che ci legava, il vuoto dentro di me che dolore immenso!!!!!.
Ora che sono qui, dopo otto anni, vi dico che il mio piccolo mi manca tanto anche ora, potessi tornare indietro lo guarderei lo prenderei in collo e chi sene frega se era diventato un piccolo mostriciattolo, era sempre mio figlio e mi manca il contatto con lui, lo amerò per sempre.
Il giorno dopo tornammo a casa io e mio marito con il nulla in mano, aspetti nove mesi per avere solo l’illusione di essere genitore e niente più.
Dopo qualche mese di nuovo incinta, paura totale ma dura solo due mesi, e ancora più in crisi, la paura era sempre più grande non potere avere dei figli. In tanto ci Arrivano i risultati dell’autopsia di Jonathan : tutto nella norma il bambino era sano nesun tipo di malformazioni, si tratta di una morte bianca in utero (destino infame ).
Asia e Ginevra
Novembre 2002 sono rimasta incinta un'altra volta la terza, iniziare questa gravidanza!! con tanta paura di non arrivare in fondo. Esami su esami, l’unica da fare e una cura di seleparina per la coagolazione.
30-08-2003 alle ore 12.00 il nostro miracolo nasce ASIA kg 2840 cm 47 l’ostetrica !!! e bella come il sole, E lei e il nostro sole.
Luglio 2007 un altra gravidanza, la mia ginecologa mi manda come gravidanza a rischio sotto il Prof. Mello di Careggi, lui mi fa fare duemila esami, e mi chiede gli esami di cui i vetrini e la paraffina dell’ autopsia Di Jonathan.
Dopo 7 anni siamo riusciti a sapere di che cosa e morto il nostro angelo: un mal funzionamento della placenta che non riusciva ad alimentare il bambino, pur troppo è morto di fame. ( perché non se ne sono accorti prima! maledizione non si poteva fare qualcosa in tempo? Non si saprà mai, in tanto il nostro angelo e lassù che ci protegge, ).
Il 10-03-2008 alle ore 12.15 un altro miracolo nasce GINEVRA kg 2580 cm 45, la seconda cosa più bella della nostra vita, dopo tanta sofferenza e un angelo in cielo ora ne abbiamo due sulla terra che valgono più della nostra vita.
Luigi e Meri
Un bacio e un abbraccio a tutta voi mamme speciali.
Meri (forum 09/03/2009 - Le nostre storie)
Karol:
Ho conosciuto il vs sito appena rientrata nella vita quotidiana dopo aver affrontato il 4 maggio scorso la terribile esperienza di un aborto alla 17 settimana per morte fetale intrauterina.
Tutto è successo nel giro di poche ore con una sentenza inaspettata e definitiva data dal medico senza nessun tatto e considerazione per me tremante e impaurita.
A dire il vero dopo aver letto le vostre storie e sopprattutto quella di Fiammetta mi sono sentita inadeguata a presentarmi perchè in fondo io ero solo all'inizio di questa splendida avventura che è dare una nuova vita, però ho pensato che comunque anche se tanto piccolo (7,5 cm)anche la mia creatura (non saprò mai se maschio o femmina)ha sfiorato questo mondo ed i sentimenti di profondo dolore che ho letto in queste vostre storie appartengono anche a me...
Il resto lo sapete già. Bisogna tornare alla vita normale, ho un bimbo di 5 anni a cui mi sono aggrappata per risollevarmi, un marito che cerca in tutti i modi di tranquillizzarmi, ma in me e rimasto lo shock per l'esperienza vissuta, l'incredulità, il senso di sconfitta, insomma mi sento come in ginocchio.
Sono certa che tutto migliorerà, anzi già e così perchè una profonda fede mi aiuta anche se non capisco il perchè di questa prova.
Grazie per l'ascolto
Olga (forum 15/06/2007 - Mi presento)
Lara Benedetta
Ciao care mamme, mi chiamo Luciana e dopo qualche mese che vi leggo, anch'io oggi ho deciso di raccontare la mia storia. Sono la mamma di tre meravigliose bambine; Marta 10 ,Francesca 7,e la mia piccola Lara Benedetta che ci ha lasciato l'8 settembre di quest'anno.
Oltre ad essere mamma sono anche la moglie di un uomo meraviglioso, mio marito Michele, padre e marito speciale ma anche una persona straordinaria. Dopo la nascita delle due mie figlie avevamo deciso che la nostra famiglia era completa anche perchè le bambine riempivano completamente le nostre giornate tra scuola sport e tutto il resto.
Io ho sempre lavorato tutto il giorno e negli anni sono riusciuta anche a fare carriera ottenendo un ruolo di grande responsabilità.
Nonostante gli impegni lavorativi, in entrambi era nato nuovamente il desiderio di diventare genitori e dopo qualche riflessioni e mille paure per la vita frenetica, abbiamo comunque deciso di provarci in quanto il desiderio era più forte di tutto.
Sono rimasta incinta praticamente subito dopo solo due mesi; non vi dico la gioia immensa, quasi fosse la prima gravidanza ma purtroppo in questa contrariamente alle altre due i problemi non tardano ad arrivare..... il 9 maggio alla trediciesima settimana arriva una fortissima emorregia che mia aveva fatto pensare ad un aborto spontaneo, invece in ospedale mi dicono subito che il bambimo è più vivo di me ma che devo stare a riposo per un distacco imprtante delle membrane "distacco amniocoriale".
Naturalmente sto a letto tra punture ed un miliardo di farmaci, tutto sembra risolversi dopo un mese di assoluto riposo, e con il permesso del mio ginecologo riprendo ad alzarmi e pian pianino ritornare ad una vita quasi normale. Purtroppo però il 6 agosto alla 25 settimana ho una leggera lesione alle membrane che mi fanno perdere liquido amniotico. Da li anche se non sono un medico avevo capito che la situazione era compromessa gravemtente e che difficilamente avrei terminato la gravidanza, infatti dopo solo una settimana di ricovero, ho anche un distacco di placenda con conseguente schok emorraggico; sono viva per miracolo in quanto anch'io avevo quasi lasciato questo mondo.
La mia piccola Lara Benedetta nasce viva l'11 agosto 2014 alle ore 14,16; 850g di bellezza e di perfezione.
IL mio tesoro lotta per 27 giorni, il quadro clinico sembrava buono, i medici mi dicevano che era stazionaria, forte, vivace...... ma allora perchè perchè il mio angelo è volato via.
I medici mi hanno detto a causa di una bruttissima infezione che il suo piccolo corpicino senza anticorpi non ha sopportato. MI sono illusa per 27 giorni, lo conosciuta, amata, le ho parlato e perfino dato il mio latte.
Eè stato tutto inutile anche l'immenso amore non è bastato a farla restare con noi.
Amore hai lasciato un vuoto immenso a tutti noi, le tue sorelline soffrono tanto, aspettavano il bambolotto con cui giocare mi dicevano sempre, invece adesso giochi insieme ai tuoi amichetti che stanno su nel cielo.
Ti ho paralto quando eri dentro di me e continuo a farlo ora che non ci sei.
Mi hai fatto il dono di conosceri, cullarti e perdermi dentro i tuoi occhi.
Sarai sempre nei nostri cuori e nei nostri pensieri.
Per la vita la nostra bambina.
Mamma e Papà.
Luciana (forum 30/11/2014 - Le nostre storie)
Laura M.
Mi chiamo Stefania ho 34 anni ho sempre desiderato tanto diventare mamma è sempre stato il mio sogno cosi dopo alcuni tentativi a natale del 2009 ricevo il mio regalo il test positivo incinta!! Che emozione non mi sembrava vero! io e Silvio ci siamo tenuti questo segreto tutto per noi per i primi tre mesi! volevano essere sicuri che andasse tutto bene, io sentivo che era una bambina! Finito il 4 mese abbiamo urlato al mondo la nostra felicità, stava andando tutto bene era tutto perfetto! il 12 aprile faccio un morfologica dal mio ginecologo ci conferma che era una bambina e che stava bene! ero al settimo cielo dovevo solo aspettare il 31 agosto per vedere la mia bambina! il 20 dovevo fare un altra eco in centro specializzato visto che mia cugina è nata con la palatoschisi!non la volevo neanche fare, ma poi ho detto va bhe facciamola, prima eco con una dottoressa restava sempre ad inquadrare il cuore poi dopo un pò un altra eco con una altra dottoressa e poi con estrema dolcezza mi ha detto che il cuore della mia bambina aveva problemi che la valvola la tricuspide non era ben formata! mi manda subito da un cardiologo neonatologo altra eco e lui mi comunica che la mia bambina ha la malattia di ebstein (un caso su centomila che fortuna )di grado severo, mi dice che il feto cosi lui la chiama la mia bambina potrebbe morire dentro di me, o nascere e morire subito, oppure potrebbe anche sopravvivere con tante operazioni ma che non sapeva dirmi niente di preciso...per lui ero un caso da studiare, vado dal mio ginecologo che mi spiega nuovamente tutto e mi dice che ci sono poche probabilità che riesca a portare avanti la gravidanza, e se me la sento che posso fare l aborto terapeutico! prendiamo tempo qualche giorno per pensare, mi toccavo la mia pancia e pensavo alla mia bimba, a quale scelta sarebbe stata la più giusta da prendere, inizio a sentirla muoversi sempre di meno ascolto il suo cuore con l angel sound, e non è più il suo solito battito! venerdi faccio un altra eco si concentrano solo sul cuore,(è l'ultima volta che vedrò la mia bambina) vedono che la situazione è ancora peggiorata, non c'è più la separazione tra parte destra e parte sinistra del cuore, l arteria polmonare non si vede più! cosi col mio cuore a pezzi prendiamo la decisione più difficile della nostra vita!
Il 24 aprile mi ricoverano per l aborto, non so più neanche se la mia bambina fosse gia morta dentro di me non la sento più muoversi, so solo che non voglia che soffra più! ormai so che non arrivera mai a nascere potrei aspettare e nascondere la testa sotto la sabbia, ma cosi farei soffrire chissa per quanto anche lei!
Il 25 alle 14:35 nasce il mio angelo un vero è proprio parto, non ho avuto il coraggio di vederla forse sono stata vigliacca, non volevo che quello fosse il mio ultimo ricordo con lei, preferisco immaginarmela bellissima con tanti capelli ricciolini e gli occhi celesti di mia nonna! piango sempre mi manca la mia pancia, mi manca la mia bambina, mia manca sentirla muoversi dentro di me! tutti mi dicono che devo farmene una ragione, che non poteva andare diversamente, di riprendermi.Parlare per gli altri è facile io oggi non vedo un fututo mi sembra tutto nero! si è vero spero di rimanere incinta il più presto possibile perchè il mio senso di maternità è forte, ma poi mi domando come vivro questa nuova gravidanza non potro più essere spensierata è felice come per laura, e gia capisco che sto facendo un torto alla creatura che avrò in grembo! non potra più essere come prima sara tutto diverso! Un bacio Stefania con laura nel cuore
Stefania (forum 06/05/2010 - Le nostre storie)
Leonardo C.
Salve a tutti,mi chiamo Katia,abito a Viterbo,sono mamma di 5 piccole pesti di 11,9,7,4,2 anni e di Leonardo,il mio piccolo angelo,che oggi avrebbe compiuto 2 mesi.
Sono circa 2 settimane che sto leggendo le vostre storie grazie a Verusca che mi ha parlato di voi,genitori di una stella,e ogni volta che mi chiedo "Perché è capitato proprio a me?" mi rendo conto che non sono sola,soltanto chi vive il mio stesso dolore può capire quanto sto soffrendo; non sopporto chi mi dice "Ma hai altri 5 figli!",e che significa? Leonardo è Leonardo e nessuno potrà mai sostituirlo...è il mio 6° bimbo,non cercato ma ugualmente tanto atteso con amore da tutti; l'anno scorso la secondogenita aveva scritto una lettera a Babbo Natale,voleva una sorellina,Chiara, e quando a Natale mi sono accorta di essere incinta non mi sembrava vero anche se poi sarebbe arrivato Leonardo! Doveva nascere a Ferragosto ma sapevo che non sarei arrivata al termine,la sesta gravidanza,le tante contrazioni che avevo,l'arteria ombelicale unica,l'ipertensione da giugno...tenevo tutto sotto controllo con le ecografie,la flussimetria,l'ecocardiografia fetale ma,contro ogni pronostico,sono arrivata a 39+1 settimane. La mattina del 10 agosto mi sono svegliata alle 4 con le contrazioni giuste,le controllavo con l'orologio e ho aspettato che fossero un po' più ravvicinate,poi alle 7 sono andata in ospedale con la gioia di tutti i miei figli,soprattutto di Erika che in quello stesso giorno compiva 9 anni. Quando sono arrivata in ospedale con la visita hanno visto che il parto era aperto,la testina ancora un po' alta ma quando mi hanno fatto l'ecografia per controllare il battito è sceso un gelo che non potrò mai più dimenticare...la dottoressa non sapeva come dirlo o ero io che non volevo capire,mi rifiutavo di sentire quelle parole "Mi dispiace,non trovo il battito",mi sentivo svenire,ho iniziato a urlare...non era possibile,fino alla sera prima quando mi sono addormentata si muoveva...le contrazioni si sono bloccate,mi hanno messo le prostaglandine per indurmi il parto ma la mia testa ha bloccato l'effetto anche di quello. Leonardo non poteva nascere proprio quel giorno,come avrebbe fatto Erika ogni anno a festeggiare il suo compleanno sapendo che il suo fratellino è morto proprio il 10? L'ho tenuto con me ancora per un giorno,l'ho tenuto al caldo,l'ho cullato nella mia pancia,dopo non avrei più potuto farlo,non volevo che se ne andasse...ma la mattina dopo,l'11 agosto,l'ho lasciato andare...era come l'avevo immaginato,bello come il sole,pesava kg 3,950,l'ho toccato,accarezzato...non doveva andare così,non doveva morire per un "nodo vero" al cordone ombelicale...
Il 10 agosto,giorno delle stelle cadenti,la mia stellina è rimasta lassù a brillare e ogni sera che i miei figli la guardano e dicono "Leonardo ci saluta" non posso far altro che piangere in silenzio.
Katia (forum 10/10/2011 - Le nostre storie)
Leonardo Z.
Anche la mia e una storia come le vostre. Ho 41 anni ed ero alla mia terza gravidanza tutto procedeva a meraviglia fino al 10 febbraio di questo anno(2009). La mia data del parto era il 29 Gennaio ma Leonardo non voleva nascere così per 12 giorni andavo e tornavo dall'ospedale per i vari controlli,fino al 10 febbraio quando sotto monitoraggio inizio a suonare un allarme ...si era perso il battito del bimbo, l'ostetrica mi disse (dopo aver controllato il monitoraggio)di stare tranquilla e andare a casa tanto l'indomani avrei fatto il parto indotto.Ma nel pomeriggio di quel giorno iniziarono le contrazioni arrivai in ospedale.......ma il battito del mio Leonardo non c'era più.... '41 settimane + 5 giorni insieme io e il mio piccolo....perchè aspettare così tanto?....perchè quel maledetto protocollo. Non riesco a darmi pace non so cosa sia successo,sto soffrendo in silenzio per la serenità dei miei 2 figli che cercano sempre il mio sguardo per riuscire a capire,ma è doloroso far finta di essere serena.La notte per me è il rifugio delle mie lacrime quando mi ritovo da sola con il silenzio e rivedo il mio piccolo ricciolo biondo immerso nel sonno eterno e mi chiedo ancora perchè?
Lilly mamma di Leonardo (forum 21/02/2009- Le nostre storie)
Linda:
Sono rimasta incinta della mia prima figlia ad Agosto ’01 e a maggio finalmente arrivò il fatidico momento, quello del parto, solo non è andato tutto come mi aspettavo. Il travaglio ed il parto sono state un’esperienza bellissima, condivisa con mio marito che mi ha sorretto, confortato ma soprattutto si è fatto “stritolare” la mano per tutto il tempo, è stato il più bel momento della nostra vita, il giorno più bello ma anche il più brutto … infatti, dopo aver partorito e dopo aver tenuto la mia bambina qualche secondo sulla pancia, viva, l’hanno portata via d’urgenza, non c’è stato niente da fare, la trachea non si era finita di formare, non si era canalizzata nei polmoni e quindi una volta tagliato il cordone non ha avuto modo di respirare. Durante i nove mesi ti prepari a tutto, malattie o complicazioni varie, ma mai pensi alla morte.
Il dolore devastante che abbiamo provato ci spezzò il cuore, tornare a casa con la pancia vuota e nessuno da stringere ed amare era veramente orribile, l’unica cosa positiva è che tutto questo aveva unito me e mio marito come non mai.
Durante la gravidanza della Linda tenevo un diario, per ricordarmi le bellissime sensazioni che mi regalava questa bambina, dopo che volò in cielo, continuavo a scrivere le sensazioni, questa volta di dolore, è così che è nato "il diario della Linda".
Il tempo passava e nonostante gli alti e bassi dell'umore, la voglia di avere un'altro bambino era enorme, dopo sei mesi dal parto sono di nuovo rimasta incinta di Siria, scrivevo ancora, ma questa volta raccontavo queste nuove sensazioni e le paure per quest'altra gravidanza, ma c’era anche tantissima speranza.
Tutte le volte che facevo un ecografia uscivo piangendo a dirotto … ma questa volta dalla FELICITA’ !!!
Poi è nata la Siria e quando questa piccola aveva un anno e mezzo, inaspettatamente sono rimasta incinta un'altra volta, questa volta di Livia e così nel giro di pochi anni, dalla disperazione sono passata alla felicità e all'immensità delle mie piccole. Non è sempre semplice e non tutte le giornate sono state serene, ma ne è valsa la pena.
Il mio passaggio su internet con "il diario della Linda" ha dato modo a me e a Giovanna di incontrarci e di dare vita a "Genitori di una stella" ... e così eccoci quà!
Ilaria mamma di Linda (forum 22/02/2007 - Le nostre storie)
Piccoli pezzi del "il diario della Linda":
20 dicembre ’02
Stamani mattina ho fatto il test di gravidanza e senza guardarlo l’ho appoggiato sul mio comodino, dopo una ventina di minuti sono andata a svegliare Romano e gli ho chiesto di guardare il test al posto mio, dopo avergli spiegato il giochino delle linee, che ormai conoscevo a memoria lui ha guardato ed è stato in silenzio per qualche secondo, poi ha detto “Ila, qui sono due !”. Ci siamo abbracciati quasi fosse un sogno ed abbiamo gioito a pieno di questa meravigliosissima notizia di Natale. Ho telefonato alla mamma per dire anche a loro cosa era accaduto e poi via a lavorare … abbiamo fatto piangere tutti piccolo fagiolino !!!
24 dicembre ‘02
So benissimo che in questi momenti ogni mese è un eternità, ma bisogna andare avanti, per i figli che abbiamo avuto ma anche per quelli che potremmo avere, perché se molliamo noi, loro non potranno mai nascere.
Queste due righe per concludere il diario che ormai non è più giusto che continui, anche perché questo nuovo cirillo ha diritto a quello che aveva avuto la Linda, quindi un bel diario tutto suo. Un in bocca al lupo a noi quattro, famiglia alla riscossa !!!!
IL NOSTRO PRIMO INCONTRO
Erano le 12.15 del 23 agosto ed eccoti sulla pancia della mamma … tutta bianca e sudicia … praticamente sei “nata con la camicia” … giusto il tempo di guardarti piangere un pochino e la pediatra ti ha preso per farti tutti i controlli.
La mamma era stremata dal parto e dalla fatica per tirarti fuori, era stata un impresa da incredibile hulk !!! (invece di essere verde ero viola)
Dopo essermi sottoposta a svariate sbucacchiature con ago e filo, l’ostetrica è venuta dicendomi che tu eri in sala travaglio pulita e profumata che ci aspettavi.
Ed eccoti … il primo incontro ufficiale con il tuo babbo e la tua mamma … tutta la fatica e il dolore provato erano scomparsi, il tuo visino e il tuo pianto disorientato ci facevano commuovere. Increduli ti guardavamo ripagati a pieno dei nove mesi di attesa, non sapevamo nemmeno noi quantificare la nostra felicità !!!
Sei stata l’emozione più grande … poterti finalmente stringere era come un sogno.
Il babbo che già ti riempiva di baci e ti stringeva con tutto l’amore possibile, ormai tra le nostre braccia per proteggerti da qualunque cosa.
Dopo un paio d’ore ti hanno portato via e noi siamo andati a mangiare, alle 15.30, stremata sono rientrata in camera e raccontato un po’ come era andata mi sono distesa sul letto intenzionata a dormire per riprendermi dal parto e dalla nottata, avevo appena chiuso gli occhi, ed eccoti arrivare con la cullina perfettamente sveglia, il mio sonno, ormai era passato in secondo piano.
Ti ho disteso accanto a me e tu mi guardavi con gli occhi spalancati quasi a dirmi “allora sei proprio tu la mia mamma” ed io che non potevo trattenere le lacrime dalla gioia ti parlavo teneramente.
L’incredulità era veramente forte ed il pensiero che poche ore prima eri dentro la mia pancia ed ora ti potevo stringere, quello che avevo desiderato per nove mesi e non avevo il coraggio di sognare finalmente si era avverato !!!
Ogni giorno che passava la rendeva diversa, una continua scoperta e poi dopo 1 anno e ½ che era nata … un ritardo … ed ecco che inaspettatamente dopo 9 mesi è arrivata anche la Livia … anche lei bella come il sole.
16 Marzo 2005 8 settimane e 2 giorni
Ciao Ciri … che sta per Cirillo o Cirilla o Cirilli, qui è la Mamma che ti/vi parla (non potendo (almeno per ora tenere un diario come alla tua sorellona) scrivo comunicando un po’ di sensazioni. Mi verrebbe da parlare al plurale ma allora la cosa sarebbe un po’ più complicata del previsto. Comunque anche se sei arrivato senza preavviso, sei un bel regalo … ti chiedo di essere buono, bello , intelligente ma soprattutto DORMIGLIONE e non come la Siria che ancora oggi mi fa confondere.
Linda C.
La mia Linda nel cielo stellato c’è dal 2007, anno in cui ci volò e la mia dolce amica Ilaria mi chiese il permesso di inserirla.
Fino ad oggi non ho trovato la forza di scrivere la mia storia, troppo era il dolore che mi dava riviverla ma ora, a distanza di 3 anni e 9 mesi da quel terribile 25 gennaio 2007, voglio raccogliere tutto il mio coraggio e farlo con voi, mamme speciali. Io e la mia famiglia abbiamo partecipato all’ultimo incontro tra le mamme e i papà che si è tenuto circa 10 gg fa a Firenze e conoscere voi mi ha dato la forza di affacciarmi in questo forum. Vedere il coraggio con cui vi siete raccontate e capire quanta forza possiamo trovare insieme è incredibile.
A quelle di voi che ho avuto la fortuna di conoscere ho accennato che la mia storia è diversa dalle vostre.
La Linda non l’ho persa a causa di morte perinatale ma l’ho persa a metà gravidanza. Come i vostri bimbi, arrivata dopo 10 anni d’amore, era desiderata e amata dal primo momento in cui abbiamo scoperto che c’era, che era un piccolo e tenero fagiolino pulsante. L’abbiamo accudita con gioia, stando attenti a qualsiasi cosa le potesse nuocere, abbiamo costruito sogni, progetti man mano che la gravidanza procedeva e i controlli andavano bene. Io avevo solo 29 anni a non avevamo controlli particolari a cui sottoporci, solo le ecografie di routine, in più la mia pancia cresceva e cosa di più poteva indicare che tutto procedesse a gonfie vele!
Poi quel terribile giorno: l’ecografia morfologica! C’era grande attesa per sapere se davvero era un maschietto come ci avevano detto e come speravamo, se davvero era il nostro Nicolò. Avevamo passato il Natale più bello della nostra vita con tanto amore delle nostre famiglie e tanta gioia per quest’esperienza meravigliosa! Siamo arrivati allo studio del ginecologo raggianti perché ancora una volta avremmo visto il nostro piccolo e questa volta ancora meglio delle altre. Ma subito dallo sguardo del medico ho capito che qualcosa di strano c’era. Dopo lunghi minuti di silenzio disse “avrei una segnalazione da fare” Il cuore mi andò in gola! “Ha un rigonfiamento nel cuoricino, proporrei una visita più approfondita. Ma non si preoccupi signora sono visite di routine”. Sembrava piuttosto tranquillo per cui cercai di mantenere la calma. Poi ci comunicò che era una bimba! Quando uscimmo mi veniva da piangere ma mio marito inizio a sdrammatizzare: “Ma smettila, l’ha detto anche lui che è solo un controllo!”. Cercai di restare calma e decidemmo che la piccola si sarebbe chiamata Linda, come avevo sempre desiderato, un nome bello, semplice, pulito.
Inizialmente non riuscii a prenotare la visita se non 2 settimane dopo, mi sembrava un’eternità, volevo togliermi quel macigno dallo stomaco e godermi con serenità la mia piccola. Dopo 3 giorni mia cognata mi segnalò che una sua conoscenza mi aveva fissato una visita specialistica la mattinata seguente nel migliore ospedale di Milano. Che gioia, la mattina dopo mi avrebbero detto che tutto andava bene e avrei amato la mia bimba ancora più di prima, se era possibile.
Certo la paura di qualcosa di più c’era “E se non potesse correre come gli altri bimbi?” chiesi a mio marito “Se dovesse fare un intervento al cuore?” Ma mi sentivo forte, avrei sostenuto anche un trapianto, una soluzione l’avrebbero trovata.
Invece no. Invece la mia bimba aveva una malattia genetica degenerativa, una sclerosi. Mi dissero che le possibilità erano due: o il cuore avrebbe smesso di funzionare durante la gravidanza o parto, a causa di questa grossa massa che si stava espandendo all’interno, o sarebbe nata con questa grave patologia nella sua forma più aggressiva, in quanto non si trattava di una mutazione di origine familiare (poi abbiamo dovuto fare molti esami ma da subito ci dissero che al mondo non esistono portatori sani).
Questa malattia porta nei primi 2 anni da 3 a 5 crisi epilettiche al giorno dovute alla formazione di tumori in tutti gli organi e in particolare nel cervello. Questi tumori nel cervello portano le crisi da cui il bambino può o non uscire vivo o uscire con gravissimi danni cerebrali. I bimbi con questa malattia non possono frequentare nessun tipo di scuola perché hanno un ritardo mentale troppo grave e in più hanno questi continui tumori a polmoni, reni, pelle, occhi.
Solo scriverlo mi fa piangere perché io non potevo credere che esistessero delle malattie così.
Iniziammo a girare e parlare con tutti gli specialisti di Milano! Non esistevano cure nemmeno per alleviare le sofferenze della piccola, nessuna possibilità, nessuna speranza. Intanto la piccola Linda iniziava a darmi i primi calcetti e io la accarezzavo e piangevo.
Non ce l’abbiamo fatta, non siamo stati forti abbastanza e abbiamo deciso di non far nascere il nostro amore, la bimba che amavamo più della nostra vita e per cui ci saremmo sacrificati tutti e due.
Ma non avevamo questa scelta. La scelta era tra perderla subito o vederla soffrire tutta la vita.
Io come mamma nella mia piccolezza non sono riuscita. Fino a quel momento non sapevo nemmeno si potesse abortire così avanti né avrei potuto minimamente considerare di farlo.
Non vi dico l’angoscia della scelta, dell’ospedale, dei particolari agghiaccianti che non voglio nemmeno raccontare. Per fortuna abbiamo trovato al Buzzi di Milano tra il personale delle persone molto umane e donne e mamme meravigliose che mi hanno abbracciata, coccolata, amata. Mi hanno detto che “erano con me”, che mi capivano, un’ostetrica addirittura aveva fatto la stessa scelta dieci anni prima e ora la sua missione è controllare che le donne vengano trattate con rispetto (perché non so se sapete che in alcuni ospedali le mamme vengono insultate e maltrattate dagli obiettori di coscienza che, invece di limitarsi a fare una più che legittima scelta - ci mancherebbe io non sono mica a favore dell’aborto- pensano di essere giudici e che sia il volere di Dio far soffrire di più chi fa questa scelta, come se già non la pagasse da solo).
Da quel giorno la mia sofferenza mi accompagna e cerco di conviverci. Sono sempre stata cattolica e praticante, credo tanto in Dio e anche nel suo perdono (chissà se mi perdonerà?). Forse di peggio di perdere un figlio c’è il dover scegliere sulla sua vita. Ma parlare di peggio o meglio di fronte a queste tragedie è solo inutile……….
Dico solo che il dolore per la perdita è stato forte ma il senso di colpa mi ha oppressa e mi opprime spesso ancora, avrei voluto essere stata più forte. Ma poi mi consolo dicendo che sono umana, che, ora che 2 figlie ce le ho, non tutti siamo forti e io non ce l’avrei fatta, per me era troppo.
Il seguito non è stato meno doloroso: depressione, otto mesi per aspettare gli esami fatti su di noi (avevamo già deciso che se avessero trovato qualcosa di familiare avremmo optato per l’adozione), lieti eventi tra cognati e amici ansiosi di condividere con noi (un po’ di pazienza e tatto?), e, solo dopo 4 mesi dalla perdita della Linda, mia sorella si è ammalata di tumore al pancreas. Ho davvero toccato il fondo. Mia sorella per me era la persona che amavo di più prima della Linda (l’amore tra uomo e donna, si sa, è un’altra cosa).
A settembre ho scoperto per fortuna di aspettare Marta e con lei nella pancia e poi tra le braccia ho lottato per quasi 2 anni con mia sorella contro quell’orribile malattia, ovviamente invano.
Ma un piccolo spiraglio di luce c’è. Cerco di entrarci.
MARTA E ANITA:
Quest’anno il 25 di gennaio, al cimitero a trovare la piccola Linda, ci siamo andati in 4. Infatti il 14 gennaio è nata anche Anita, che abbiamo concepito dopo la morte di mia sorella Monica e che lei prontamente mi ha mandato per alleviare le mie pene. Ora le piccole hanno 2 anni e mezzo e 10 mesi e mi riempiono la vita. Uno spiraglio c’è sempre, non bisogna soccombere. Certo la Linda manca sempre e nulla colmerà quel buco. Ma l’amore che ho è tanto e a volte mi sembra di impazzire tra lavoro e le 2 piccole che mi danno talmente tanto da fare che mi dimentico quasi dell’odissea che ho passato per arrivare fino a qui. Forse ancora non mi sono fermata, forse ci devo ancora fare un po’ i conti. Però ora non sono sola, ho trovato una strada! Anche voi la troverete, in un modo o nell’altro.
C’è sempre…a volte si fa attendere ma c’è...
Con amore per le mie 3 figlie e per voi mamme che soffrite.
Silvia (forum 18/10/2010 - Le nostre storie)
Linda P.
Ciao, sono Beatrice,
sono quasi 3 anni che leggo le pagine di questo sito ma non ho mai avuto il coraggio di scrivere. Ora però sento che è arrivato il momento di raccontare anche la mia storia sia per cercare di aiutare chi è costretto ad affrontare il percorso di mamma speciale sia per ringraziare chi lo ha fatto prima di me perché mi ha dato in questi anni la forza di sperare e di andare avanti.
La mia piccola Linda è morta alla 38esima settimana di gestazione dopo una gravidanza trascorsa senza particolari problemi. Il suo cuore ha cessato di battere senza una ragione certa ed i medici hanno assimilato l’evento alla morti bianche in culla.
Io sinceramente, oltre che al destino, attribuisco la colpa anche alla mia ex ginecologa perché il giorno prima della morte di Linda ero stata da lei per dirle che la sentivo muovere meno e la sua risposta era stata che era del tutto normale perché ormai era grande e non aveva più molto spazio per muoversi!!!! Non le è minimamente venuto il dubbio di fare un controllo più approfondito lo studio era affollato ed era quasi l’ora di pranzo. Forse le cose non sarebbero cambiate, ma se mi avesse mandato in ospedale a fare un monitoraggio forse e ripeto forse mia figlia si sarebbe salvata. Solo il giorno dopo non avendola sentita muovere né durante la notte né al mattino con mio marito siamo andati in ospedale dove purtroppo hanno potuto solo constatare quello che il mio cuore sapeva già. Non vi descrivo quei momenti perché li conoscete. La mia bimba è “nata” il 27 luglio 2008 ed è proprio quel giorno che abbiamo scelto il Suo nome. Fino a quel momento eravamo sempre stati indecisi tra Linda e Caterina, ma nessun nome ci sembrava più appropriato di Linda......chi più di lei poteva rappresentare la purezza? Per mesi mi sono ripetuta che non avrei dovuto fidarmi della dottoressa e che avrei dovuto seguire il mio istinto materno, ma poi ho razionalizzato che se qualcuno ha sbagliato non sono certamente io, non essendo un medico mi ero per questo rivolta allo “specialista”.
Spesso quando vedo una bambina che potrebbe avere più o meno l’ètà della mia mi vengono le lacrime agli occhi cercando di immaginarmi come sarebbe diventata. Purtroppo la sua immagine diventa ogni giorno più sfocata, mi ricordo le mani lunghe e la sua incredibile somiglianza con mio marito.
Non è stato facile superare quei momenti, ma giorno dopo giorno io e mio marito abbiamo imparato a convivere con il nostro dolore, fino a quando ci siamo sentiti pronti a ripartire. A pochi mesi dalla morte di Linda abbiamo avuto modo di conoscere un ginecologo innamorato del suo lavoro che ci ha aiutato, soprattutto psicologicamente, a stringere tra le braccia il nostro secondo figlio. Non passa giorno che non penso a Linda ma oggi siamo anche i genitori di uno splendido bambino di 1 anno che riempie di gioia la nostra vita e nonostante io abbia compiuto 41 anni non escludiamo la possibilità tra breve di tentare di dare un fratellino o una sorellina al nostro piccolo monello.
Per chi è credente e pensa che esistano gli angeli custodi vi dico anche che il mio secondo figlio è stato concepito ad un anno esatto dalla morte della sorella ed è nato il giorno di pasquetta, ossia il Lunedì dell’Angelo. Ho sempre pensato che questa nuova creatura fosse il regalo di Linda per la sua mamma e il suo papà.
Beatrice (forum 16/06/2011 - Le nostre storie)
Lorenzo:
La mamma di Lorenzo: Ciao a tutti...per caso Vi ho trovato,in realtà girovagavo su Internet invece di lavorare. E' uno di quei giorni in cui, ancora dopo 8 anni, mi chiedo perchè!
Io non volevo altro dalla vita...33 anni un'avventura con un uomo sposato...succede, sono incinta. Tiro fuori tanta grinta, ce la posso fare...Sono stati nove mesi, i più belli della mia vita...Ho saputo che era maschio, Lorenzo, gli dicevo: non avrai un papà ma sapessi quanti "zii" ti stanno aspettando! Il suo papà dall'ombra mi guardava e cominciava a sorridere...gli dicevo: ti fidi di me?? Sta tranquillo, avrò cura di nostro figlio e quando vorrai potrai urlare al mondo che è tuo!!
Andava tutto per il meglio...avevo preparato tutto..tutti eravamo pronti!!! 24 maggio 1999: si è inspiegabilmente fermato il cuore del mio bambino, e insieme la mia vita...vuoto assoluto! Perchè..perché..nato morto..perchè!!? Non è vero che il tempo aiuta...a volte penso di stare peggio oggi piuttosto che quel giorno. Sola con un magone di dolore nascosto nello stomaco..Devi ricominciare, tornare a vivere, ritrovare la gioia di vivere..Ma dove la trovo la gioia di vivere??? L'unica consolazione è sentire di esser la mamma di un angelo..Grazie, ora mi sono sfogata...sto meglio!! Un abbraccio a tutti i genitori di una stella...Lo dico a voi per dirlo a me: CORAGGIO!
Loredana mamma di Lorenzo (forum 20/11/2007 - Mi presento anche io)
Lorenzo N.
Ciao a tutti, ho scoperto questo forum traite Ilaria, abbiamo i figli a scuola insieme e me ne ha parlato, così ho deciso di raccontare anche la mia storia. Io mi chiamo Rossana e come voi sono mamma di una stellina, che per i miei 2 figli è il nostro angelo custode e si chiama Lorenzo. A dire la verità la storia inizia molti anni fa, all'incirca nel '90 quando avevamo deciso di volere un figlio ma dopo tanti tentativi purtroppo la cosa non si sbloccava e, consigliata dalla mia ginecologa, decidemmo di faci seguire dal centro infertilità di Careggi (Firenze, dove vivo) che forse qualcuna di voi conosce. Ci hanno fatto tutte le indagini ed analisi del caso ma, non avendo trovato niente di rilevante, ci hanno consigliato di iniziare a fare cicli di fecondazione assistita con varie tecniche: di base comunque fanno assumere alla donna ormoni per stimolare l'ovulazione e poi si procede inizialmente con rapporti spontanei (che di spontaneo non hanno nulla dato che sono comunque pilotati da loro) e poi con inseminazioni di vario genere. Comunque, a parte lo stress a cui una coppia è sottoposta, e posso assicurarvi che è notevole, se non ci sono problemi specifici difficilmente si ottiene qualche risultato. Infatti dopo circa 6 anni di questa musica, ben stufi della situazione, decidemmo di abbandonare tutto quanto e, all'ennesimo ritardo del ciclo al quale ormai avevo praticamente fatto il callo, feci il test di gravidanza, più perchè l'avevo in casa che per altro e SORPRESA risultò positivo! Qui ebbe inizio la mia prima gravidanza che poi mi ha regalato il mio primogenito Daniele che ora ha quasi 13 anni. A questo punto eravamo così felici di avere il nostro sognatissomo figlio che rimanemmo sorpresi quando dopo appena un anno e mezzo rimasi nuovamente incinta, a dire la verità ero convinta che non ci sarei più rimasta neanche con le cannonate visti i precedenti! Comunque eravamo contenti e iniziai con tutte gli esami necessari, compresa l'amniocentesi che già avevo fatto per il primo. Tutto sembrava procedere regolarmente fino all'ecografia di controllo della 22° settimana, quando la dottoressa mi tenne sulle spine per una buona mezz'ora ed infine disse che riscontrava un problema al pericardio, un versamento per l'esattezza, che lei non si sapeva spiegare e dato che l'amniocentesi era risultata regolare e non c'erano altre patologie. Mi consigliò di farmi seguire al centro prenatale sempre di Careggi ed io fiduciosa mi ci sono rivolta per tutto il resto della gravidanza. Si susseguirono infatti visite ed un totale di 12 ecocardio fetali, durante le quali il bambino cresceva regolarmente e nessuno mi ha saputo dare una spiegazione per questo maledetto versamento che però all'ultima ecocardio risultò totalmente riassorbito e quindi il problema pareva superato e risolto. Eravamo a metà luglio dell'anno 2000, ero alla 32° settimana ed avendo il primogenito di 2 anni decidemmo che saremmo andati in vacanza al mare visto il benestare dei medici, tanto avrei finito la gestazione a metà settembre. Quando però eravamo già al mare, a circa 35 settimane, un giorno mi sono accorta che qualcosa non andava: Lorenzo, così avevamo deciso di chiamarlo, non si muoveva più freneticamente come ero abituata ed un giorno, non avendolo sentito per tutta la notte, decidemmo di andare in ospedale in loco per un controllo. Devo fare una precisazione però perchè quando il bambino è già grandino gli stessi movimenti della mamma spesso lo fanno spostare ed io non ero proprio certa che quelli che sentivo fossero i movimenti miei o suoi. Quando però siamo arrivati in ospedale e mi hanno fatto il tracciato il battito non c'era più e non vi dico come mi sono sentita! Mi sembrava di vivere un incubo, ero sempre stata controllata da tutti e mi era sempre stato detto di stare tranquilla che ormai la situazione era risolta e non mi sarei mai aspettata questa disgrazia a così poca distanza dal parto, ormai mi sembrava fatta! Ed invece ecco la tragedia che ci piomba addosso, una cosa straziante alla quale non saremmo riusciti a reagire se non avessimo già avuto Daniele che, nell'innocenza dei suoi 2 anni, aveva bisogno di noi e per lui ci siamo fatti forza. Chiaramente ho dovuto affrontare un parto naturale per poter tornare subito da mio figlio, che ero stata costretta ad affidare ad una famiglia presso la quale avevamo alloggio al mare, e se io e mio marito ci aggrappavamo l'uno all'altra per superare tutto questo nello stesso momento ci siamo anche aggrappati a nostro figlio per evitare di andare fuori di testa del tutto. Io non ho avuto il coraggio di guardare il mio Lorenzo, è un rimorso che mi porterò sempre dentro ma in quel momento non volevo ricordarmelo morto ed ho preferito chiudere gli occhi per paura. Non ho neppure avuto il coraggio di indagare con un'autopsia per sapere le cause della sua morte, mio marito era così distrutto che mi ha chiesto di non farlo e del resto purtroppo nessuno avrebbe potuto restituircelo, ma io un sospetto ce l'ho ed in seguito, parlandone con il ginecologo che mi ha seguito poi per avere il secondo figlio Gabriele, temo che l'unica spiegazione plausibile sia un lieve tocco dell'ago dell'amniocentesi che abbia provocato una sofferenza alla quale non ha resistito. Certo che se fossi stata da sola ad affrontare tutto questo forse mi sarei battuta anche contro tutti per andare fino in fondo alla faccenda, ma certe cose non sono riuscita ad elaborale con la giusta freddezza e determinazione al momento. Anche se sono passati 10 anni comunque la cosa è ancora viva in noi e Lorenzo fa parte della nostra famiglia anche se come un angelo speciale tutto nostro. Ho voluto raccontarvi questa mia storia e perdonatemi se non sono stata molto chiara ma è la prima volta che la scrivo ed ho sentito il bisogno di condividerla con voi, grazie per avermi ascoltato.
Rossana (forum 14/10/2010 - Le nostre storie)
Luciano:
Ciao a tutte voi carissime mamme speciali. Sono Gloria, ho 37 anni e un bimbo di tre, Antonio. Mi faccio un po' di coraggio e vi racconto la mia storia. Il giorno del 19 ottobre doveva essere bellissimo: Nico, il mio compagno, tornava dalla Russia dopo un breve viaggio di lavoro e io avevo appena finito di preparare tutto il necessario per la nascita di Luciano che doveva essere imminente. Ero alla 37esima settimana di una bellissima gravidanza e la mattina stessa avevo la visita dal ginecologo. Andava tutto bene, lui scalciava e vedevo il suo cuoricino. La giornata trascorreva tranquilla fino a quando, nel pomeriggio, mi pervade una strana sensazione. In effetti era un bel po' che non lo sentivo muovere, ma non mi preoccupo più di tanto. In fondo capitava a volte che non si muovesse per delle ore. Verso sera faccio una doccia e ancora niente, mangio qualcosa e niente, non lo sento. Comincio ad allarmarmi così provo a sballottare la pancia,ma è inutile, non si muove. Corriamo all'ospedale dove subito mi fanno il monitoraggio. L'ostetrica mi fa cenno di si con la testa come per dire che sente il cuore. Ma era il mio! Mi fa girare di lato, prova da una parte poi dall'altra, cerca di tranquillizzarmi dicendomi che a volte capita di non sentire il battito e intanto chiama il ginecologo di turno per l'ecografia. Non scorderò mai gli sguardi che si scambiavano, le loro facce preoccupate... Le lacrime cominciarono a scivolarmi un po' prima di sentire quella maledetta frase che mi ha trafitto "mi dispiace, non c'è battito". No, no, no! Non è possibile, stamattina stava bene. Mi dispero. Il ginecologo mi parla e mi dice che sarebbe meglio fare un parto naturale, ma non sono così forte e opto per il cesareo. Dopo l'intervento è tutto finito, sono senza pancia e senza bambino. Decidiamo di vederlo ed è veramente bellissimo, sembra che stia dormendo. Me lo sarei portato a casa anche così. Ora sono passati poco più di due mesi e mi sento come se mi avessero amputato. L'autopsia non ha rivelato niente di anomalo nè nel bimbo, nè nel cordone e nè nella placenta. Nico mi è molto vicino facendo passare il suo dolore in secondo piano, ma io so che sta soffrendo tanto, povero amore mio. Non so proprio come riuscirò ad andare avanti, ma devo farcela soprattutto per Antonio perchè lo sto trascurando. Queste feste poi mi stanno uccidendo. Pensavo di sopportarle meglio, ma invece riesco solo a pensare che questo Natale lo avevo immaginato ben diverso, perchè in gravidanza ti dicono di tutto e ti mettono in guardia da ogni possibile pericolo, ma mai nessuno ti dice che ti possa capitare una cosa del genere due settimane prima di partorire! Vi ringrazio per avermi dato questo spazio. Vi sento veramente molto vicine. Un abbraccio.
Gloria (forum 27/12/2007 - Le nostre storie)
Maria Olivia
E' con immensa gioia che vogliamo comunicarvi con un po' di ritardo l'arrivo della nostra piccola Maria Olivia, nata all'ospedale di Ferrara il 5 marzo alla 36° settimana. Quante emozioni dietro questa nascita... Un fortissimo abbraccio a tutte le nostre mamme.
Gloria mamma di Luciano (forum 07/04/2009 - Belle notizie e lieti eventi)
Luigi
Ciao a tutte,
sono Ida gia' mamma di una splendida bambina di nome Luna che ho cresciuto da sola essendo ragazza-madre... poi la comparsa all'orizzonte di un nuovo amore e a maggio la certezza dell'arrivo di una nuova vita, ero stranita forse terorizzata all'idea di dover cambiare la mia vita ma mai avrei potuto lasciarlo andare via.. l'ho tenuto e amato con tanti problemi intorno... poi il 18 di giugno mi sveglio in un lago di sangue la corsa in ospedale la paura di perderlo una diagnosi disastrosa con un distacco placentare di 7 cm che nn si chiudeva mai la decenza in ospedale fino al 12 luglio poi il riposo a letto interminabile, la paura di trovare quelle macchie d sangue ogni volta che andavo in bagno, finalmente l'arrivo di settembre con le cose che si aggiustano il pericolo scampato, il mio cucciolo che inizia a far casino nel mio pancino forse troppo casino troppooo.... i mesi scorrono l'attesa del 12 dicembre data che avevo scelto per la sua nascita tutto pronto, Luna che conta i minuti che la faranno diventare finalmente una sorella. Vedo il suo visino nella tridimensionale e me ne innamoro uguale al mio papi andato in cielo e che guardo ogni volta che qualcosa non va e mi do' forza perche' penso tanto c'e' lui che arrivera' stara' con me per sempre. Iniziano i primi tracciati tutto apposto fino a quello di venerdi 7 anch'esso perfetto.. sento il dottore mi chiede di ritornare anche lunedi 10 per l'ultimo tracciato io penso ma che ci vado a fare tanto mercoledi nasce... ma cii vado appena stesa su quel lettino e' iniziato l'incubo il battito delmio bimbo dov'e'??? non lo sentivo, non c'era piu', la corsa a fare l'eco e la conferma che il suo cuorino nn batteva piu', il mio bimbo era li' nel mio pancino ma non c'era piu' c'erano solo le mie urla i miei pianti la mia disperazione .. la corsa in sala operatoria per dividermi dal miio amore piu' grande. Ricordo l'anestetista e poi il sonno piu' lungo della mia vita quello eterno. Il risveglio il mio pancino vuoto il mio bimbo andato. E ancora pianti urla dolore, non l'ho visto il mio bimbo nn l'ha visto nemmeno il papa' ma io gia' lo conoscevo l'avevo gia' abbracciato mille volte, un dannato nodo al cordone ombelicale serrato come e' adesso il cuore me l'ha portato via per sempre.. il giorno in cui doveva nascere l'ho seppellito.... e dico NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO e sono incazzata da morire perche' fargli superare il distacoo di placenta cosi grave se poi doveva finire cosi. I medici dioono che e' morto nella notte tra domenica e lunedi come ho fatto a non capire che il miio bimbo non c'era piu'?? Si puo' morire due giorni prima di nascere??? continuano a dirmi di andare avanti ma io voglio solo tornare indietro e sentirlo ancora far casino nel mio pancino..... forse e' passato cosi poco tempo ma io mi sento morire. Sono egoista lo so quasi non penso al dolore dellA mia Luna...aiutooooooooo
Ida (forum 14/12/2012 - Le nostre storie)